L’articolo 24, del D. Lgs. 81/2015, riconosce in capo ai lavoratori assunti con uno o più contratti a tempo determinato, della durata superiore a 6 mesi, la possibilità di esercitare il proprio diritto di precedenza, per le future assunzioni che il datore farà, a tempo indeterminato o in determinati casi a tempo determinato, per la medesima mansione per la quale era stato assunto.

Questo diritto si estende anche ai lavoratori stagionali, per le future assunzioni che il datore di lavoro farà a tempo determinato per le medesime attività stagionali.

I termini per l’esercizio del diritto di precedenza sono rispettivamente 6 mesi per il primo caso e 3 mesi per il secondo, dalla data di cessazione dell’ultimo rapporto.

Ricordiamo infine che questo diritto deve essere riportato dal datore di lavoro all’atto dell’assunzione sul contratto di lavoro.

Proprio in merito alla possibile carenza dell’informazione da parte del datore al lavoratore di questo diritto di precedenza tratterà questo articolo.

Di base si ricorda che l’omesso inserimento del diritto di precedenza non è soggetto a specifica sanzione da parte dell’ispettorato, in quanto la normativa non prevede sanzioni, ma potrà essere utilizzato dagli ispettori il potere direttivo, che da loro potere di imporre al datore l’obbligo di provvedere a correggere l’omissione, obbligo che se non adempiuto poterò questo ad una possibile sanzione.

 

Ma il fulcro di questo articolo è una recente interpretazione giurisprudenziale dell’istituto e della omessa comunicazione al lavoratore.

La Corte di Cassazione ha infatti, con ordinanza n. 9444/2024 chiarito due aspetti fondamentali:

  • L’inadempimento da parte del datore dell’informazione al lavoratore del suo diritto si configura quale inadempienza ex art 1218 c.c., e in quanto tale fa sorgere in capo al lavoratore un autonomo diritto di risarcimento danni.
  • Il periodo di decadenza per l’utilizzo del diritto non può essere fatto valere dal datore di lavoro nei casi di omessa informazione nel contratto.

Questa ordinanza quindi da ancora più importanza all’informazione del diritto di precedenza e la sua presenza nel contratto di assunzione.

Compito del datore è quindi inserire puntualmente il diritto di precedenza o il richiamo allo stesso per portare a conoscenza il dipendente di questa sua prerogativa, e far così decorrere dalla data di cessazione del rapporto il termine di decadenza sopra richiamato.

 

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